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IL PIZZO DI CANTÙ
RINNOVARE LA TRADIZIONE
Con lo scopo di riscoprire e valorizzare
la tradizione del pizzo a fuselli abbiamo
creato unPIZZO: studio di progettazione e
laboratorio artigianale.
Abbiamo voluto mantenere la tecnica manifatturiera, ma con l’idea di rendere attuali gli elementi tessili prodotti.
Questo percorso ci ha portato a ingigantire gli strumenti tradizionali per poter realizzare intrecci rivisitati in chiave moderna.
Il pizzo di Cantù è per noi occasioni e motivo di studio per riscoprire nuovi e straordinari approcci alla fase progettuale di questa tecnica, dell'artigianato tessile e del design contemporaneo.
Abbiamo iniziato a lavorare con le corde e i nostri intrecci, materici e scenografici sono diventati elementi in grado di sostenere le necessità di oggetti d'arredo e accessori moda.
L'ARTE DEL MERLETTO
Il Pizzo di Cantù è un merletto fatto a mano al tombolo, un cuscino cilindrico su cui viene fissata una cartina con un disegno da seguire e su cui viene fissato l’intreccio con degli appositi spilli.
I fili che vengono intrecciati sono lavorati tramite dei fuselli, bobine di legno che producono un suono chiamato “il canto degli oss” durante la lavorazione.
E’caratterizzato da disegni curvilinei detti “bisetta” e solitamente utilizzato come centrino ornamentale o come elemento decorativo per l’abbigliamento.
![unpizzo.sitoweb.ABOUT.foto.2 unpizzo.sitoweb.ABOUT.foto.2](https://www.unpizzo.it/wp-content/uploads/2015/11/unpizzo.sitoweb.ABOUT_.foto_.2.jpg)
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![il pizzo di cantù <br>
<font color="#000000"><b> L'ARTE DEL MERLETTO](https://www.unpizzo.it/wp-content/uploads/2015/10/unpizzo.sitoweb.HP_.foto_.tradizione.jpg)
LA STORIA
IL TERRITORIO E LE DONNE
Il pizzo al tombolo sembra essere arrivato a Cantù attorno al XI-XIII sec grazie all’iniziativa di un ordine religioso femminile, le Benedettine o le Umiliate, o, più tardi, le Agostiniane. Si realizzavano preziosi manufatti destinati all’arredo sacro, e negli istituti scolastici retti da religiose.
Dai monasteri il pizzo di Cantù si diffonde nelle campagne lombarde, dove la realizzazione di trine al tombolo entra nelle case e l’insegnamento viene tramandato da madre in figlia.
A partire dal 600 e per tutto il 700, alcuni mercanti fornivano alle donne filato, tombolo, fuselli e cartine, e ritiravano il pezzo finito a domicilio.
Nel 1800 si diffondo le scuole dell'intreccio a fuselli. La prima forma di scuola sono le case laboratorio, fondate da maestre che svolgono anche il ruolo di imprenditrici: in cambio del materiale e delle cartine fornite alle allieve, trattiene una percentuale sulla vendita del pezzo finito.
Nel 1882 apre a Cantù la Scuola d’Arte Applicata al’Industria, l’attuale Istituto d’Arte Fausto Melotti, con due sezioni: mobile e merletto. Quest'ultima venne chiusa nel 1971 a causa di mancanza di iscritti.
Oggi a Cantù il pizzo tradizionale viene realizzato e promosso da diversi gruppi di merlettaie e scuole private, con una produzione principalmente destinata al tempo libero.
I merletti pazientemente realizzati risultano fin troppo preziosi e delicati per lo stile di vita contemporaneo: spesso i pizzi restano chiusi nei cassetti per via della loro scarsa praticità, oppure appesi al muro come quadri da ammirare ma non toccare.
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